Alessandra Carloni - Giulia Spernazza. COSIMO
A cura di: Michele von Büren -Testo di Viviana Quattrini
Sempre però sapendo che per essere con gli altri veramente, la sola via era d'essere separato dagli altri, d’imporre testardamente a sè e agli altri quella sua incomoda singolarità e solitudine in tutte le ore e in tutti i momenti della sua vita, così come è vocazione del poeta, dell'esploratore, del rivoluzionario.
(Italo Calvino parlando di Cosimo, protagonista del suo romanzo Il Barone rampante)
COSIMO è una mostra che celebra il mondo leggero ma profondo creato da Italo Calvino nel suo indimenticabile romanzo Il Barone rampante (1957).
Due artiste romane, Alessandra Carloni e Giulia Spernazza, hanno voluto omaggiare Cosimo Piovasco di Rondò, il giovane barone ribelle che dopo un litigio con suo padre per un piatto di viscide lumache, si rifugia sugli alberi e decide di non scendere più. Senza mai mettere i piedi a terra, Cosimo trascorre la sua vita non come figura isolata, ma a stretto contatto con le storie e i protagonisti del suo tempo, una vita piena di avventure, amore e libertà, segnata della determinazione e il coraggio di tener fede alle proprie idee.
Questa costante tensione tra solitudine e slancio vitale è presente nei dipinti di Alessandra Carloni, dove i suoi personaggi, immersi in contesti di straordinaria immaginazione, si trovano a ristabilire un contatto con la natura e la parte più intima del loro essere. La natura è anche il filo conduttore e costitutivo delle sculture di Giulia Spernazza, dove rami e sabbia creano l'anima delle sue lievi ed esili figure e ci riportano al giovane barone e a Viola, suo amore evanescente
(Italo Calvino parlando di Cosimo, protagonista del suo romanzo Il Barone rampante)
COSIMO è una mostra che celebra il mondo leggero ma profondo creato da Italo Calvino nel suo indimenticabile romanzo Il Barone rampante (1957).
Due artiste romane, Alessandra Carloni e Giulia Spernazza, hanno voluto omaggiare Cosimo Piovasco di Rondò, il giovane barone ribelle che dopo un litigio con suo padre per un piatto di viscide lumache, si rifugia sugli alberi e decide di non scendere più. Senza mai mettere i piedi a terra, Cosimo trascorre la sua vita non come figura isolata, ma a stretto contatto con le storie e i protagonisti del suo tempo, una vita piena di avventure, amore e libertà, segnata della determinazione e il coraggio di tener fede alle proprie idee.
Questa costante tensione tra solitudine e slancio vitale è presente nei dipinti di Alessandra Carloni, dove i suoi personaggi, immersi in contesti di straordinaria immaginazione, si trovano a ristabilire un contatto con la natura e la parte più intima del loro essere. La natura è anche il filo conduttore e costitutivo delle sculture di Giulia Spernazza, dove rami e sabbia creano l'anima delle sue lievi ed esili figure e ci riportano al giovane barone e a Viola, suo amore evanescente