Aldo Londi- Casey Fantin. Modern in the tradition of good taste
A cura di: Davide Alaimo
lampade e opere in ceramica di Aldo Londi assemblate dalla ditta Casey Fantin di Firenze.
Durante l’inaugurazione sara presentato il volume”BARRAUD MESSERI& C. CARRARESI E LUCCHESI - Due grandi protagonisti della ceramica decò-Una indimenticabile tazza di caffè” di Giorgio Levi- ETS Pisa.Sarà presente l’autore.
Nato nel 1911 a Montelupo Fiorentino, Aldo Londi inizia appena undicenne il suo apprendistato ceramico nella locale manifattura “Fratelli Fanciullacci”. Nel 1946 entra alle dipendenze della “Cavalier Guido Bitossi e Figli” dove, diventato direttore artistico, avvia una radicale trasformazione dei prodotti indirizzandola verso oggetti di alta qualità che accolgono i nuovi segni offerti dal nascente industrial design. Durante la sua quasi cinquantennale presenza alla “Bitossi” Aldo Londi ha lavorato fianco a fianco con numerosi artisti e designer che negli anni hanno frequentato la manifattura montelupina: da Remo Buti a Marco Zanini, da Matteo Thun a George Sowden, da Michele De Lucchi ad Aldo Cibic, solo per citarne alcuni. Non ultimo anzi il primo, che accolse ed iniziò ai saperi della ceramica, l’allora trentottenne architetto Ettore Sottsass che con queste parole , in un suo scritto, presenta il maestro e l’amico: “Io penso che Aldo Londi sia una figura indimenticabile nella storia lunga e complicata del design italiano […] un personaggio da guardare bene, da rispettare molto, da imitare senza dubbi, da amare e da salutare sempre – togliendosi il cappello – come si faceva negli antichi rituali e dicendo: Buongiorno Maestro!”.
La scoperta dell’archivio della ditta Casey Fantin di Firenze offre l’occasione per ricollocare un’importante tessera mancante nel mosaico della storia del design italiano degli apparecchi d’illuminazione.
Luoghi
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