Aldo Damioli. Città della mente
A cura di: Elena Pontiggia
VS Arte di Vincenzo Panza e Samantha Ceccardi inaugura l’attività espositiva nella storica sede “Appiani Arte” di Alfredo Paglione a Milano per offrire un solido punto di riferimento agli amanti dell’arte moderna e contemporanea italiana e internazionale.
L’importante personale “Aldo Damioli. Città della mente” a cura di Elena Pontiggia apre il calendario di eventi e presenta un’antologia di opere recenti dell’artista in mostra fino al 9 aprile.
Aldo Damioli (Milano, 1952), tra i maggiori esponenti di una pittura concettuale che affonda le radici nella metafisica di De Chirico, dipinge nelle sue opere città immaginarie,
metropoli contemporanee estremamente verosimili nelle architetture, ma ognuna caratterizzata da uno specifico codice estetico che le colloca in una dimensione cristallizzata, dando vita ad atmosfere che esulano dal reale e che vivono nella mente dell’artista.
Questi paesaggi urbani, caratterizzati dal sapiente uso della luce e delle forme geometriche, immobili nella loro grandiosità, fanno da sfondo a scene di vita quotidiana in cui l’elemento umano sembra essere avvolto da uno spazio quasi zen, sereno e silenzioso, sospeso in un eterno presente.
I venti lavori in mostra realizzati ad acrilico su tela - dai 40x50 cm fino ai due metri - e accomunati dallo stesso tema, le “Città della mente”, illustrano mondi visionari; lo si osserva nelle rappresentazioni di New York dipinta come se fosse Venezia e trasformata in una sorta di non-luogo e di non-tempo tanto irreale da sembrare concreta, ne è un esempio l’opera Venezia New York (2013) in cui un gruppo di persone a bordo di imbarcazioni è rischiarato dalle luci degli edifici della notte newyorkese.
La città di Milano è vista sempre nelle ore notturne. Infatti in Milano (2015) un camion percorre le buie strade del centro storico, sovrastato da moderni grattacieli. Nel ritrarre Parigi Damioli ripropone le atmosfere cantate dagli chansonniers francesi (A Parigi, 2015), mentre nelle città cinesi i dipinti sono maggiormente legati alla geometria del Tao (Pechino, 2016).
Elena Pontiggia commenta: “Si è parlato spesso di un moderno riallacciarsi a Canaletto per le “Venezie-New York” di Damioli, ma i suoi maestri ideali possono essere anche un certo Settecento illuminista oppure l’arte che si colloca fra la Nuova Oggettività tedesca e il realismo magico alla Donghi, ripensate con un velo di ironia”.
Accompagna la mostra un catalogo con la riproduzione delle principali opere esposte e un testo di Elena Pontiggia.
L’importante personale “Aldo Damioli. Città della mente” a cura di Elena Pontiggia apre il calendario di eventi e presenta un’antologia di opere recenti dell’artista in mostra fino al 9 aprile.
Aldo Damioli (Milano, 1952), tra i maggiori esponenti di una pittura concettuale che affonda le radici nella metafisica di De Chirico, dipinge nelle sue opere città immaginarie,
metropoli contemporanee estremamente verosimili nelle architetture, ma ognuna caratterizzata da uno specifico codice estetico che le colloca in una dimensione cristallizzata, dando vita ad atmosfere che esulano dal reale e che vivono nella mente dell’artista.
Questi paesaggi urbani, caratterizzati dal sapiente uso della luce e delle forme geometriche, immobili nella loro grandiosità, fanno da sfondo a scene di vita quotidiana in cui l’elemento umano sembra essere avvolto da uno spazio quasi zen, sereno e silenzioso, sospeso in un eterno presente.
I venti lavori in mostra realizzati ad acrilico su tela - dai 40x50 cm fino ai due metri - e accomunati dallo stesso tema, le “Città della mente”, illustrano mondi visionari; lo si osserva nelle rappresentazioni di New York dipinta come se fosse Venezia e trasformata in una sorta di non-luogo e di non-tempo tanto irreale da sembrare concreta, ne è un esempio l’opera Venezia New York (2013) in cui un gruppo di persone a bordo di imbarcazioni è rischiarato dalle luci degli edifici della notte newyorkese.
La città di Milano è vista sempre nelle ore notturne. Infatti in Milano (2015) un camion percorre le buie strade del centro storico, sovrastato da moderni grattacieli. Nel ritrarre Parigi Damioli ripropone le atmosfere cantate dagli chansonniers francesi (A Parigi, 2015), mentre nelle città cinesi i dipinti sono maggiormente legati alla geometria del Tao (Pechino, 2016).
Elena Pontiggia commenta: “Si è parlato spesso di un moderno riallacciarsi a Canaletto per le “Venezie-New York” di Damioli, ma i suoi maestri ideali possono essere anche un certo Settecento illuminista oppure l’arte che si colloca fra la Nuova Oggettività tedesca e il realismo magico alla Donghi, ripensate con un velo di ironia”.
Accompagna la mostra un catalogo con la riproduzione delle principali opere esposte e un testo di Elena Pontiggia.
Luoghi
www.vsarte.it +39 335 8004220
Orari dal martedì al sabato 15.30 - 19.30