29/04/2016  al 02/07/2016

Alberto Zilocchi. Rilievi e linee

Alberto Zilocchi. Rilievi e linee
La Galleria Spazio Testoni di Bologna, all'interno delle sue sale in Via D'Azeglio 50, presenta la prima mostra personale di Alberto Zilocchi dopo la sua scomparsa nel 1991. L'esposizione, dal titolo Rilievi e linee, inaugura venerdì 29 aprile alle ore 18.30 e resterà visibile fino a sabato 2 luglio 2016.
Alberto Zilocchi (Bergamo 1931 – 1991) ha frequentato l'Avanguardia artistica di Milano a partire dalla metà degli anni '50. Ha conosciuto Lucio Fontana – con il quale ha anche esposto nel 1960 alla Galleria della Torre di Bergamo – Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e soprattutto Piero Manzoni.
Con Piero Manzoni ha firmato il Manifesto del Bar Jamaica nel 1957 insieme con altri frequentatori di quel famoso punto d'incontro artistico-culturale milanese – tra i quali Guido Biasi, Angelo Verga, Ettore Sordini –, ed ha partecipato alla seconda mostra alla Galleria Azimut di Milano, dal 22 dicembre 1959 al 3 gennaio 1960, insieme con lo stesso Manzoni e con Anceschi, Boriani, Castellani, Colombo, Dadamaino, De Vecchi, Mari e Massironi.
Avvicinatosi verso la fine degli anni ‘60 anche alle Avanguardie del Gruppo Zero di Dusseldorf, Alberto Zilocchi in quegli anni inizia a realizzare i Rilievi: opere su tavola supportate da complessi telai rigidi, sempre in legno, che tengono perfettamente piane le superfici ad acrilico opaco rigorosamente bianche, dove si stagliano, con effetto quasi scultoreo, i chiaro-scuri formati da rilievi che si sollevano sulla tavola per poi sfumare sino ad annullarsi nella tavola stessa.
Grazie anche alle sue frequenti esposizioni in tutta Europa, l'evoluzione artistica di Alberto Zilocchi lo porta, dalla metà degli anni '70, ad abbracciare il Movimento Nord Europeo dell'Arte Concettuale Costruttivista Concreta, divenendo membro attivo del Centro Internazionale di Studi d'Arte Costruttiva ed inizia a realizzare anche le Linee: opere eseguite su carta o su tela bianca poi applicata su tavola, tracciate con Graphos Rotring nero in base a formule matematiche complesse da lui stesso individuate, dove la componente ‘casuale' ha un peso determinante. Ad esempio, l'utilizzo dei dadi che gettava sul tavolo ed il cui risultato veniva inserito nelle sue formule, determinava la lunghezza delle linee, la loro inclinazione ed il loro spessore.
Nel corso della sua vita, Alberto Zilocchi, oltre che in Italia, ha esposto in particolare in Paesi del Nord Europa: in Germania, Finlandia, Svezia, Polonia, Inghilterra, ecc, con più di 100 esposizioni nella sua biografia.
Alla sua morte, nel 1991, la sua famiglia decise di chiudere in un caveau tutta la sua produzione artistica non sentendosi pronta ad una gestione commerciale del suo lavoro.
La riscoperta dell'opera artistica di Alberto Zilocchi è stata possibile grazie al lavoro di ricerca iniziata un paio di anni fa da Maurizio de Palma, collezionista e appassionato dell'arte italiana degli anni '60 e '70 che, attraverso vari riferimenti, si è messo in contatto con la sua famiglia ed insieme hanno concordato di intraprendere un percorso di riscoperta e valorizzazione del lavoro di Zilocchi. Le prime nuove presentazioni delle sue opere sono state affidate alla Galleria Spazio Testoni di Bologna che, nel gennaio scorso, ha partecipato ad Arte Fiera 2016 con uno dei suoi due stand dedicato alle opere di Zilocchi nella sezione Solo Show, riscuotendo immediatamente un grande consenso dai collezionisti e dagli ‘addetti ai lavori' del mondo dell'Arte.
Questa prima mostra personale di Alberto Zilocchi dopo la sua scomparsa all'interno delle sale della Galleria Spazio Testoni di Bologna, è accompagnata da documentazioni fotografiche, pubblicazioni e da materiali storici che consentiranno ai visitatori di ripercorrere la sua storia e la sua vita artistica.

Luoghi

  • Galleria Spazio Testoni - Via d'Azeglio, 50 - Bologna
             051 371272     051 4153252

    orario: mer-ven 16-20, sab 10.30-13 e 16-20 - ingresso libero

  • Categorie correlate