Adriana Del Vento "Ombrescenze"
A cura di: Antonio Vitolo
In mostra un ciclo di immagini fotografiche molto particolari realizzate di recente. Adriana Del Vento, è artista poliedrica e sperimentale, utilizza molti media tra cui scultura, installazione , fotografia , pittura ad acquarello, grafica, ha elaborato vari libri d’artista e collaborato a diversi progetti editoriali soprattutto di poesia. Suoi acquarelli corredano il libro d’artista di Muhammad Bennis “ Fez” edito, in tiratura limitata dalla galleria- edizioni Il filo di Partenope di Napoli nel 2011, sue fotografie del ciclo Ombrescenza corredano il libro di poesie di A. Passero “Sussurri d’Immensità” edito da Il Laboratorio di Nola nel 2017..E’ inserita nella ricognizione voluta dal Museo Madre di Napoli nell’Atlante dell’Arte Contemporanea.
“Il campo originario in cui pulsa l’arte figurativa di Adriana Del Vento appare una Genesi del bianco e del nero, capace di ospitare venature, sfumature, modulazioni volumetriche che attingono il livello del colore per l’incanto - creativo ? evolutivo ? - dell’affiorare cromatico, gioco trascendente di frequenze” scrive Antonio Vitolo, esordendo e poi:” Balena il ricordo della maestria della scultura di Henry Moore, per un tratto : l’adozione di un punto di vista superiore, che trova appoggio nel disegnare l’ellisse, una forma che potrebbe raccontare l’infinito morire e rinascere dell’Universo.” Analizzando la spazialità di queste immagini, egli afferma che:”Adriana Del Vento muove dall’originale ideazione della forma lineare e poliedrica in uno spazio per il quale vale l’accezione cara a Erwin Panofsky : la prospettiva come forma simbolica.Qui simbolo è conio individuale che rispecchia passato, presente, futuro, psiche inconscia e cosciente. La forma si svela embricazione interna dell’esterno. Per abbozzi, curve, angoli, chiaroscuri, il principio dell’anello di Moebius, che lo scrittore Peter Handke riformulò nella locuzione Il mondo, esterno dell’interno dell’esterno.”
“Il campo originario in cui pulsa l’arte figurativa di Adriana Del Vento appare una Genesi del bianco e del nero, capace di ospitare venature, sfumature, modulazioni volumetriche che attingono il livello del colore per l’incanto - creativo ? evolutivo ? - dell’affiorare cromatico, gioco trascendente di frequenze” scrive Antonio Vitolo, esordendo e poi:” Balena il ricordo della maestria della scultura di Henry Moore, per un tratto : l’adozione di un punto di vista superiore, che trova appoggio nel disegnare l’ellisse, una forma che potrebbe raccontare l’infinito morire e rinascere dell’Universo.” Analizzando la spazialità di queste immagini, egli afferma che:”Adriana Del Vento muove dall’originale ideazione della forma lineare e poliedrica in uno spazio per il quale vale l’accezione cara a Erwin Panofsky : la prospettiva come forma simbolica.Qui simbolo è conio individuale che rispecchia passato, presente, futuro, psiche inconscia e cosciente. La forma si svela embricazione interna dell’esterno. Per abbozzi, curve, angoli, chiaroscuri, il principio dell’anello di Moebius, che lo scrittore Peter Handke riformulò nella locuzione Il mondo, esterno dell’interno dell’esterno.”
Luoghi
3332229274
orari: Mercoledì e Venerdì, ore 17:00 – 19:00, giovedì ore 10.30-12.30 e su appuntamento