Adalberto Borioli “… e lentamente prende forma”
A cura di: Gabriella Brembati. testo di Claudio Cerritelli
Con questa mostra del maestro Adalberto Borioli prosegue la collaborazione tra la galleria Delle Arti di Cremona e la galleria Scoglio di Quarto di Milano, a cui la galleria Delle Arti ha affidato la gestione delle mostre che verranno allestite nei propri spazi.
Nell'arte di Adalberto Borioli le immagini più lontane sono quelle che sembrano più vicine all'emozione di uno spazio senza misure,dissolto nel flusso del colore, costruito su presenze impalpabili che sono sempre sul punto di svanire. In questo viaggio in terre sconfinate la pittura esprime il suo segreto legame con la musica,non subisce i suoi mutamenti d'orizzonte,anzi lascia che ogni traccia luminosa sia fatta di rapide vibrazioni. Essendo Borioli anche musicista non si può comunque dire che ciò che vale per la musica vale per ogni altra forma d'arte, infatti la pittura esprime valori talmente specifici da non poter essere trascrivibili, se non per analogia comparativa,con l'universo musicale coltivato con passione e competenza. Il colore può essere definito solo all'interno dei propri meccanismi interni,non a caso la doppia identità del colore-suono corre il pericolo di deformare la valenza dell'uno e dell'altro.In tal senso Borioli concepisce il colore come elemento che s'irradia nello spazio in una complessità di direzioni tale che non è possibile progettare ma solo intuire nell'esercizio del linguaggio su se stesso, sulla forza magnetica del suo potere allusivo.Ben lontana da tentazioni di carattere analitico la pittura è una visione circolare che agisce sui propri fondamenti,stratifica colore su colore per interrogare il senso del suo profondo distacco dalla prassi imitativa del mondo. Anche la memoria del paesaggio è una risonanza che l'artista coltiva senza alcuna intenzione di tipo naturalistico ma come filtro percettivo che asseconda il desiderio di cogliere la luce velata delle forme,il suo carattere indeterminato
fino al limite dell'astrazione.
Claudio Cerritelli
Nell'arte di Adalberto Borioli le immagini più lontane sono quelle che sembrano più vicine all'emozione di uno spazio senza misure,dissolto nel flusso del colore, costruito su presenze impalpabili che sono sempre sul punto di svanire. In questo viaggio in terre sconfinate la pittura esprime il suo segreto legame con la musica,non subisce i suoi mutamenti d'orizzonte,anzi lascia che ogni traccia luminosa sia fatta di rapide vibrazioni. Essendo Borioli anche musicista non si può comunque dire che ciò che vale per la musica vale per ogni altra forma d'arte, infatti la pittura esprime valori talmente specifici da non poter essere trascrivibili, se non per analogia comparativa,con l'universo musicale coltivato con passione e competenza. Il colore può essere definito solo all'interno dei propri meccanismi interni,non a caso la doppia identità del colore-suono corre il pericolo di deformare la valenza dell'uno e dell'altro.In tal senso Borioli concepisce il colore come elemento che s'irradia nello spazio in una complessità di direzioni tale che non è possibile progettare ma solo intuire nell'esercizio del linguaggio su se stesso, sulla forza magnetica del suo potere allusivo.Ben lontana da tentazioni di carattere analitico la pittura è una visione circolare che agisce sui propri fondamenti,stratifica colore su colore per interrogare il senso del suo profondo distacco dalla prassi imitativa del mondo. Anche la memoria del paesaggio è una risonanza che l'artista coltiva senza alcuna intenzione di tipo naturalistico ma come filtro percettivo che asseconda il desiderio di cogliere la luce velata delle forme,il suo carattere indeterminato
fino al limite dell'astrazione.
Claudio Cerritelli
Luoghi
www.dellearti.com 0372 23131 0372.21654
orario: tutti i giorni