Accesa! Arte Illuminata VII Edizione
A cura di: Valentina Caprara - promossa da Nazareno Luciani
ROOMMATES/interferenze sensoriali
Artisti:
Clarissa Baldassarri ∙ Andrea Capecci ∙Gianluca Cavallo ∙ Carmen Colibazzi∙ Emilio Patalocchi ∙ Iacopo Pinelli ∙ Teresa Pollidori ∙ Natalia Ponton ∙ Risograph Patate&Cozze ∙ Grazia Sernia ∙ Caterina Silenzi ∙ Eleonora Tanucci
La sinestesia è un fenomeno sensoriale/percettivo, che indica una "contaminazione" dei sensi nella percezione. Tale fenomeno si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono esperienze, automatiche e involontarie, in un secondo percorso sensoriale o cognitivo: una stimolazione uditiva, olfattiva, tattile o visiva è percepita come due eventi sensoriali distinti ma conviventi.
Nella sua forma meno intensa, il fenomeno neurologico è presente in molti individui, spesso dovuto al fatto che i nostri sensi, pur essendo autonomi, non agiscono in maniera del tutto distaccata dagli altri.
Da queste premesse, l’idea di porre in dialogo opere di artisti diversi all’interno dello stesso spazio ha come obiettivo di apprezzare la molteplicità dei linguaggi espressivi creativi presenti in mostra e la loro capacità dialettica e sinestetica.
Le sale espositive dello storico Palazzo Parissi di Monteprandone diventano così luoghi da spartire come le stanze di un appartamento condiviso, in cui ogni artista è un rommate (coinquilino) che può potenzialmente attuare, attraverso la propria opera, plurime interferenze sensoriali con gli altri artisti-rommates, in un rimando continuo di metalinguaggi che arrivano ad investire direttamente anche l’osservatore, pienamente coinvolto.
La voce specifica di ogni partecipante si fa sentire e riesce ad emergere, pur nella pluralità dei toni: ROOMMATES/interferenze sensoriali vuole essere per gli artisti non solo la possibilità di mostrare gli esiti delle proprie ricerche o presentare lavori inediti, ma anche di confrontarsi tra loro, trovare punti di contatto, rilevare differenze e comunicare con gli altri in una dimensione stimolante e dinamica.
Opere lontane tra loro per ragioni espressive, concettuali, tecniche, dimensioni spaziali… è l’interferenza tra le differenze che stimola il fenomeno della sinestesia, numerose quindi se non infinite le provocazioni, le suggestioni, le possibilità di sviluppo che ne scaturiscono.
Ognuno dei roommates invitati a partecipare alla VII Edizione di ACCESA! ARTE ILLUMINATA ha un proprio particolare sguardo sul mondo contemporaneo.
La Trasparenza è il filo conduttore della ricerca artistica di Clarissa Baldassarri, è la traccia delle sue opere. La superficie trasparente si fa mezzo di passaggio, lo sbocco per oltrepassare i limiti della mente che ostacolano quelli del cuore e che impediscono di guardare oltre l’apparenza delle cose, rendendo visibile l’invisibile.
Ogni lavoro di Andrea Capecci è incognita, è sorpresa, prodotto ripetibile e consapevole nei gesti, ma irripetibile e unico nel risultato finale. Fa del denim il supporto principale dei suoi lavori, la cui lavorazione richiede particolari procedimenti legati all’automatismo di macchine industriali.
Fin da quando era bambino Gianluca Cavallo era capace di disegnare qualsiasi tipo di soggetto con estrema naturalezza, caratteristica che tuttora lo accompagna: lavora senza modelli prefissati, soggetti o oggetti preparati in studio. L’opera in mostra, dalla serie Black&White, partecipa alla 9a edizione del Celeste Prize 2017.
Carmen Colibazzi sceglie di recuperare materiali primari come ago e filo per approfondirne la simbologia che trova ampio spazio nel mito, nella religione e nella memoria. Strumenti popolari abbandonati, un tempo amati, incarnano ora il ritorno ad un’arte povera basata sull’adozione di strumenti elementari, grezzi, disconosciuti, non codificati, ma immersi più che mai nella vita.
L’idea di Emilio Patalocchi è quella di riproporre, attraverso la serie Still Life, un tema classico, la natura morta, sottoponendolo alla tara della contemporaneità. Ne scaturisce una visone incerta, ambigua, forse inquietante, manifestazione di un disagio verso i nuovi meccanismi della modernità.
Il filato artigianale del lavoro di Iacopo Pinelli si lascia manipolare, si contrae, lasciandosi comprimere e soggiogare da una manipolazione intenta ad imprimere sensazioni, vissuto e memoria. Nella terra l'uomo traccia i solchi: solchi di fatica, di sentimenti di emozioni.
Teresa Pollidori dai primi interessi verso la pittura, di sapore metafisico ed impianto geometrico, passa ad approfondire i fenomeni fisici della percezione visiva, privilegiando la tridimensionalità, fino ad approdare definitivamente alla scultura: ritrova così la dimensione geometrico-architettonica, che esprime compiutamente attraverso forme e valori minimali.
Le opere di Natalia Ponton sono fortemente influenzate dal cosiddetto “realismo magico”, che favorisce una stretta relazione tra l’immaginazione di chi le osserva e i diversi personaggi o luoghi che le popolano.
Risograph Patate&Cozze è un collettivo fluido di illustratori, che ha la sua base in Puglia. Il nome deriva da un tipico piatto pugliese unito ad una delle più belle stampanti mai create: la Risograph. Ad ogni progetto vengono chiamati alle armi diversi illustratori affinché si esprimano sul tema scelto. Il risultato è un prodotto tendenzialmente marcio, ironico e dissacrante.
Il lavoro di Grazia Sernia, sia in campo grafico che pittorico, è evidenziato da una costante ricerca nella progettazione strutturale: costruire equilibri formali sempre diversi, in cui emerge il desiderio di sempre nuove sperimentazioni, che inevitabilmente si innestano sulle esperienze di altri linguaggi.
Caterina Silenzi plasma la ceramica, trattata con l’antica tecnica del raku, e ne fa materia nuova, imperfetta e a volte fragile, fondendo ciò che ha disperso la natura per caso: denti, teschi, ossa di animali, piume e radici. Ricrea così un mondo dalle forme vitali, o primordiali, che appartengono nascostamente a ciascuno di noi.
Una svariata tipologia di piccoli oggetti vengono conservati grazie al loro piccolo formato e costantemente custodite da persone che ormai hanno conferito loro un valore legato al loro vissuto. Da questa premessa nasce il lavoro di Eleonora Tanucci, che studia le caratteristiche formali e psicologiche di questi oggetti. Inglobare per poi far riemergere, dandogli nuova vita, preservandone la memoria.
Artisti:
Clarissa Baldassarri ∙ Andrea Capecci ∙Gianluca Cavallo ∙ Carmen Colibazzi∙ Emilio Patalocchi ∙ Iacopo Pinelli ∙ Teresa Pollidori ∙ Natalia Ponton ∙ Risograph Patate&Cozze ∙ Grazia Sernia ∙ Caterina Silenzi ∙ Eleonora Tanucci
La sinestesia è un fenomeno sensoriale/percettivo, che indica una "contaminazione" dei sensi nella percezione. Tale fenomeno si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono esperienze, automatiche e involontarie, in un secondo percorso sensoriale o cognitivo: una stimolazione uditiva, olfattiva, tattile o visiva è percepita come due eventi sensoriali distinti ma conviventi.
Nella sua forma meno intensa, il fenomeno neurologico è presente in molti individui, spesso dovuto al fatto che i nostri sensi, pur essendo autonomi, non agiscono in maniera del tutto distaccata dagli altri.
Da queste premesse, l’idea di porre in dialogo opere di artisti diversi all’interno dello stesso spazio ha come obiettivo di apprezzare la molteplicità dei linguaggi espressivi creativi presenti in mostra e la loro capacità dialettica e sinestetica.
Le sale espositive dello storico Palazzo Parissi di Monteprandone diventano così luoghi da spartire come le stanze di un appartamento condiviso, in cui ogni artista è un rommate (coinquilino) che può potenzialmente attuare, attraverso la propria opera, plurime interferenze sensoriali con gli altri artisti-rommates, in un rimando continuo di metalinguaggi che arrivano ad investire direttamente anche l’osservatore, pienamente coinvolto.
La voce specifica di ogni partecipante si fa sentire e riesce ad emergere, pur nella pluralità dei toni: ROOMMATES/interferenze sensoriali vuole essere per gli artisti non solo la possibilità di mostrare gli esiti delle proprie ricerche o presentare lavori inediti, ma anche di confrontarsi tra loro, trovare punti di contatto, rilevare differenze e comunicare con gli altri in una dimensione stimolante e dinamica.
Opere lontane tra loro per ragioni espressive, concettuali, tecniche, dimensioni spaziali… è l’interferenza tra le differenze che stimola il fenomeno della sinestesia, numerose quindi se non infinite le provocazioni, le suggestioni, le possibilità di sviluppo che ne scaturiscono.
Ognuno dei roommates invitati a partecipare alla VII Edizione di ACCESA! ARTE ILLUMINATA ha un proprio particolare sguardo sul mondo contemporaneo.
La Trasparenza è il filo conduttore della ricerca artistica di Clarissa Baldassarri, è la traccia delle sue opere. La superficie trasparente si fa mezzo di passaggio, lo sbocco per oltrepassare i limiti della mente che ostacolano quelli del cuore e che impediscono di guardare oltre l’apparenza delle cose, rendendo visibile l’invisibile.
Ogni lavoro di Andrea Capecci è incognita, è sorpresa, prodotto ripetibile e consapevole nei gesti, ma irripetibile e unico nel risultato finale. Fa del denim il supporto principale dei suoi lavori, la cui lavorazione richiede particolari procedimenti legati all’automatismo di macchine industriali.
Fin da quando era bambino Gianluca Cavallo era capace di disegnare qualsiasi tipo di soggetto con estrema naturalezza, caratteristica che tuttora lo accompagna: lavora senza modelli prefissati, soggetti o oggetti preparati in studio. L’opera in mostra, dalla serie Black&White, partecipa alla 9a edizione del Celeste Prize 2017.
Carmen Colibazzi sceglie di recuperare materiali primari come ago e filo per approfondirne la simbologia che trova ampio spazio nel mito, nella religione e nella memoria. Strumenti popolari abbandonati, un tempo amati, incarnano ora il ritorno ad un’arte povera basata sull’adozione di strumenti elementari, grezzi, disconosciuti, non codificati, ma immersi più che mai nella vita.
L’idea di Emilio Patalocchi è quella di riproporre, attraverso la serie Still Life, un tema classico, la natura morta, sottoponendolo alla tara della contemporaneità. Ne scaturisce una visone incerta, ambigua, forse inquietante, manifestazione di un disagio verso i nuovi meccanismi della modernità.
Il filato artigianale del lavoro di Iacopo Pinelli si lascia manipolare, si contrae, lasciandosi comprimere e soggiogare da una manipolazione intenta ad imprimere sensazioni, vissuto e memoria. Nella terra l'uomo traccia i solchi: solchi di fatica, di sentimenti di emozioni.
Teresa Pollidori dai primi interessi verso la pittura, di sapore metafisico ed impianto geometrico, passa ad approfondire i fenomeni fisici della percezione visiva, privilegiando la tridimensionalità, fino ad approdare definitivamente alla scultura: ritrova così la dimensione geometrico-architettonica, che esprime compiutamente attraverso forme e valori minimali.
Le opere di Natalia Ponton sono fortemente influenzate dal cosiddetto “realismo magico”, che favorisce una stretta relazione tra l’immaginazione di chi le osserva e i diversi personaggi o luoghi che le popolano.
Risograph Patate&Cozze è un collettivo fluido di illustratori, che ha la sua base in Puglia. Il nome deriva da un tipico piatto pugliese unito ad una delle più belle stampanti mai create: la Risograph. Ad ogni progetto vengono chiamati alle armi diversi illustratori affinché si esprimano sul tema scelto. Il risultato è un prodotto tendenzialmente marcio, ironico e dissacrante.
Il lavoro di Grazia Sernia, sia in campo grafico che pittorico, è evidenziato da una costante ricerca nella progettazione strutturale: costruire equilibri formali sempre diversi, in cui emerge il desiderio di sempre nuove sperimentazioni, che inevitabilmente si innestano sulle esperienze di altri linguaggi.
Caterina Silenzi plasma la ceramica, trattata con l’antica tecnica del raku, e ne fa materia nuova, imperfetta e a volte fragile, fondendo ciò che ha disperso la natura per caso: denti, teschi, ossa di animali, piume e radici. Ricrea così un mondo dalle forme vitali, o primordiali, che appartengono nascostamente a ciascuno di noi.
Una svariata tipologia di piccoli oggetti vengono conservati grazie al loro piccolo formato e costantemente custodite da persone che ormai hanno conferito loro un valore legato al loro vissuto. Da questa premessa nasce il lavoro di Eleonora Tanucci, che studia le caratteristiche formali e psicologiche di questi oggetti. Inglobare per poi far riemergere, dandogli nuova vita, preservandone la memoria.
Luoghi
http://www.monteprandone.gov.it/ 0735 62545