Il 30/01/2018

Massimo Bignardi. Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto di Maria Vinella

Massimo Bignardi. Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto di Maria Vinella
Massimo Bignardi
Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto
Editore Mimesis
 
 
Il recente impegno dello scrittore-storico dell’arte Massimo Bignardi porta il titolo di “Autoritratto urbano. Luoghi tra visione e progetto”, edito da Mimesis nella collana Eterotopie curata da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna. Già dalla prefazione di Franco Purini si coglie senso e significato di una ricerca di rilievo destinata ad individuare “con ammirevole precisione” e mediante un profondo sguardo d’insieme, sia analogie sia intrecci e contiguità tra narrazioni artistiche differenti.
Nel labirinto del panorama espressivo italiano degli ultimi decenni l’autore mette a fuoco visioni necessarie ad individuare precise mappe tematiche di comprensione-lettura-interpretazione.
Fulcro del volume è la città che “fa da sfondo alle prospettive che l’arte disegna al suo futuro”. Una “città-ambiente” intesa come misura delle relazioni del vissuto quotidiano, dei rapporti tra le molteplici esistenze, delle tracce dell’immaginazione sociale.
La città, per Bignardi, è “un unicum che l’autore rilegge come un autoritratto dal quale difficilmente si possono staccare delle parti, circoscrivere o, peggio ancora, isolare tra loro i segni del tempo, della sua lenta metamorfosi che consegna la città al presente. Un unicum la cui identità oggi rischia, però, di disperdere la sua riconoscibilità nella deriva di una progettualità autoreferenziale. È un’analisi attenta a tessere il dialogo con le realtà aperte da nuove prospettive di operatività estetica nel campo urbano: un’analisi per la quale l’autore si interroga sull’immagine, sulla scultura ambientale, sui luoghi della contemporaneità. Esperienze vissute in presa diretta, cioè nel vivo del loro farsi, quindi nell’azione che l’artista sviluppa, come sua capacità primaria, nel processo di conoscenza del proprio presente, pronta, cioè, a farsi riflessione e progetto, memoria e costruzione.”
Tre i piani di indagine.
Piano primo: “La fotografia luogo del tempo”, analisi del rapporto tra città e fotografia e tra artisti e città; partendo da esperienze della fotografia italiana, l’autore ci invita a riflettere sulle metamorfosi che segnano il nostro orizzonte urbano e sull’eventualità di un inarrestabile processo di perdita simbolica degli spazi della nostra identità. Identità che sempre con più fatica si confronta con l’esserci come essere-nel-mondo heideggeriano.
Nel secondo capitolo “Corpo urbano, corpo plastico” attraverso i lavori di Luigi Vollaro, Mauro Staccioli, Ugo La Pietra, Marco Pellizzola, Mimmo Paladino, Giulio De Mitri, Angelo Casciello, Antonio Ambrosino, il volume indaga i diversi rapporti uomo-ambiente generati dall’opera d’arte.
Nella terza parte, “Dialoghi attuali”, la prospettica critica mette a fuoco alcuni dialoghi sulla città che mettono a confronto artisti, storici, critici. Due interviste inedite con Mario Ceroli e Gillo Dorfles, aperte agli studenti di Massimo Bignardi, docente di Storia dell’arte contemporanea e di Arte ambientale e architettura del paesaggio presso l’Università di Siena - dove ha diretto, per diversi anni, la Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici - completano il capitolo.
 

Categorie correlate